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L'iniziativa Divano Arcobaleno nasce dall'esperienza del dott. Zerbato e della dott.ssa Pasqualin presso le associazioni LGBTQ del territorio vicentino e di altre realtà del Veneto, in particolare G.a.G.a. Vicenza (sportello di ascolto) e Arcigay Vicenza (associazione culturale e di attivismo civile).

Divano Arcobaleno vuole essere uno spazio formativo per i professionisti della salute mentale con un obiettivo duplice: da un lato fornire gli strumenti necessari ai professionisti per essere più efficaci nella loro pratica clinica quotidiana, e dall'altro creare una rete di professionisti “friendly”, termine con cui la comunità LGBTQ indica persone e realtà che possano costituire uno spazio sicuro e il più possibile libero da pregiudizi.

I dati

La popolazione LGBTQ (lesbiche, gay, bisessuali, transgender e queer) ha una probabilità più che doppia rispetto alla popolazione generale di soffrire di problemi legati alla salute mentale nel corso della propria vita:

  • Gli individui con orientamento sessuale non normativo hanno una probabilità due volte e mezza maggiore rispetto alla popolazione eterosessuale di soffrire di disturbi d'ansia, di depressione e di abuso di sostanze..

  • Le donne lesbiche hanno una probabilità quasi doppia delle donne eterosessuali di fare uso eccessivo e/o smodato di alcol (4.4% vs. 8.0%).

  • Le persone transgender hanno un rischio maggiore di mettere in atto comportamenti autolesivi e suicidari rispetto alla popolazione cisgender. Il rischio aumenta se fanno parte di doppie minoranze (etniche, religiose, ecc).

  • Un uomo gay su sei ha fatto almeno un tentativo di suicidio nell'arco della propria vita.

  • Gli uomini gay mostrano una tendenza all'uso e all'abuso di sostanze fino a quattro volte maggiore rispetto agli uomini eterosessuali, a seconda del tipo di sostanza.

  • Le persone bisessuali hanno tassi di autolesionismo e di tentativi di suicidio maggiori non solo rispetto alle persone eterosessuali, ma anche rispetto alle persone omosessuali (gay e lesbiche).

 

La maggior parte di questi disturbi è legata non all'orientamento sessuale o all'identità di genere, ma allo stigma e alla discriminazione di cui sono oggetto le persone che fanno parte della comunità LGBTQ.

Conoscere le dinamiche che caratterizzano questo stigma appare quindi fondamentale per gli psicoterapeuti: la popolazione LGBTQ si rivolgono ai professionisti della salute mentale per trovare soluzioni a sintomatologie e problematiche del tutto simili a quelle della popolazione eterosessuale e cisgender, ma spesso gli psicoterapeuti non hanno gli strumenti per comprendere a pieno il significato dei sintomi nel quadro più ampio della vita del paziente.

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